Storia del Pinot nero in Oltrepò Pavese
Prima dell’Ottocento, per l’Oltrepò Pavese come del resto per la maggior parte della vitivinicoltura italiana, le notizie si fanno sporadiche e decisamente imprecise e poco si è scritto in proposito, soprattutto per quanto riguarda i vitigni utilizzati.
Nel 1875 il Pinot nero viene citato come già presente nella zona dell'Oltrepò Pavese da molti anni e poco dopo (nel 1884) viene censita la sua diffusione nel dettaglio locale (censimento viticolo ministeriale redatto in quell’anno dal Giuglietti).
All'Ottocento si riferiscono le prime esperienze di spumantizzazione e vengono conseguiti i primi premi enologici alle esposizioni internazionali di Londra e di Parigi nel 1875 e nel 1902 per i vini spumanti prodotti da Ottaviano Giorgi di Vistarino per “his italian vino spumante”.
Nella prima metà del '900 sono numerose le testimonianze della tradizione contadina e i documenti storici.
Le uve Pinot nero compaiono fra le più ambite fra quelle utilizzate dalle Cantine Sociali dell’Oltrepò Pavese a partire dal 1920.
E’ nei primissimi anni del secolo (1902-1908) che l’azienda Vistarino di Rocca de Giorgi, seleziona il Pinot nero fra i diversi vitigni testati, come più vocato alla spumantizzazione ed inizia a diffonderlo in coltura in zona per la produzione di spumanti.
Le più importanti Cantine produttrici di vini spumanti dell’Oltrepò Pavese, fra le quali spicca soprattutto la Cantina cooperativa “La Versa” (Presidente il Duca Antonio Denari), come pure il gruppo del “Classese” ed alcuni dei più grandi produttori di spumanti italiani Metodo Classico del secolo scorso (Cinzano, Gancia, Riccadonna, Martini e Rossi) e del secolo presente (Berlucchi), hanno utilizzato anche uve di Pinot nero dell’Oltrepò Pavese per produrre le loro bottiglie di spumante metodo classico più rinomate.
Quando i vini di territorio iniziarono ad essere classificati e normati a livello nazionale come DOC (vini a Denominazione di Origine Controllata), nel 1970 venne riconosciuto il vino Oltrepò Pavese Spumante Metodo Classico, come tipologia della DOC Oltrepò Pavese e negli anni appena successivi (1977) il vitigno Pinot nero venne censito su 906 ettari di vigneti.
Viene approvata la denominazione "Oltrepò Pavese metodo classico", vino spumante DOCG bianco e rosato.
Con la riforma dei disciplinari dei vini viene consolidata la DOCG ed approvata la denominazione "Pinot nero dell'Oltrepò Pavese", vino DOC rosso.